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Chiesa di S. Ippolito Martire in Giacciano (Ro)

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Caratteristiche

DESCRIZIONE ORGANO

L’organo della Chiesa Parrocchiale di Sant’Ippolito Martire in Giacciano (RO) fu costruito da Antonio Callido, figlio di Gaetano, nel 1829: si tratta quindi, con ogni probabilità, dell’ultima opera realizzata dal grande organaro veneziano prima di cedere l’attività ai Bazzani, suoi collaboratori e successori. Un’opera decisamente particolare, di grande raffinatezza costruttiva (basti pensare, ad esempio, alle rosette in bronzo dorato che ornano il frontale ed i modiglioni della tastiera, o all’interessante intarsio, a ben cinque filetti, tre di ebano e due di osso, che orna la parte superiore dei tasti cromatici ed è ripreso anche nei capotasti), ma anche con particolarità foniche (quale l’Ottavino Bassi a doppia bocca ed il Flauto in Ottava cilindrico anziché a cuspide; la Cornetta è invece costruita secondo la consueta forma callidiana) e tecniche ( ricordiamo, ad esempio, il particolare somiere per la prima ottava del Principale Bassi, con i ventilabri azionati da pironi in ottone fuoriuscenti dalla coperta ed azionati da catenacci spingenti, la non frequente presenza del tamburo in uno strumento con pedale sprovvisto di basseria propria, e la particolare forma della squadretta del Tiratutti, che non è a bilancia ma agisce invece, anziché sulle spade, sui catenacci delle file di Ripieno) rare e di grande interesse.
Prospetto in unica campata, a cuspide centrale con ali laterali ascendenti, costituito da 21 canne in stagno, labbro superiore a mitria con puntino soprastante, appartenenti al registro del Principale. Canna maggiore: Do 2. Andamento delle bocche: rettilineo; profilo planimetrico: rettilineo. Alla base del prospetto le canne dei Tromboncini.

Consolle a finestra.

Trasmissione meccanica sospesa.

Una tastiera, originale, di 50 tasti, con prima ottava “corta”, estensione Do 1 – Fa 5, diatonici ricoperti in legno di bosso con frontalini a chiocciola, cromatici in noce tinto di nero con copertura superiore a ben cinque filetti longitudinali così disposti: ebano, osso, ebano, osso, ebano. I cinque filetti sono ripresi, con dimensioni più grandi, anche nei capotasti ai lati della tastiera. Il frontale della tastiera (in “romanella”, cioè noce tinto di nero) è ornato con 3 rosette in ottone, la maggiore al centro. Una piccola rosetta, sempre nello stesso materiale, è presente pure sulla parte anteriore di ciascuno dei modiglioni laterali della tastiera.

Pedaliera originale, a leggio, di 17+1pedali con prima ottava “corta”, sprovvista di basseria propria e costantemente unita alla tastiera, estensione Do 1 – Sol diesis 2, 18° pedale Tamburo.

Quadro fonico alla destra dell’organista; regsitri azionati da tiranti a pomello in noce dipinto di nero, con borchia frontale in ottone, disposti su 2 file verticali. Cartellini a stampa, ricostruiti nel restauro.

Disposizione fonica:
Principale Bassi                                                Voce Umana
Principale Soprani                                             Fluta
Ottava                                                            Flatuo in VIII Bassi
Quinta Decima                                                 Flauto in VIII Soprani
Decima Nona                                                   Cornetta
Vigesima Seconda                                            Tromboncini Bassi *
Combinazione (Fluta+Tromboncini Sopr.)             Tromboncini Soprani*
Ottavino ne’ Bassi

* Registri interamente ricostruiti nel restauro

Accessori:

-Piano e Forte (tiratutti del Ripieno, a pomello)
-Pedaletto senza incastro, in legno ricoperto in lamiera di ottone, per il solo inserimento del Ripieno, posto sulla destra della finestra della consolle, sotto il quadro fonico.


N.B. I tromboncini Soprani e la Fluta hanno 2 stecche perché una serve per l’inserimento “normale” del registro, mentre l’altra, invece, per la Combinazione.

Somieri a tiro.

Crivello in legno (ricostruito nel restauro), foderato inferiormente e superiormente con carta; bocche delle canne: soprastanti, ad eccezione, come di consueto, della Voce Umana.

Manticeria costituita da due mantici a cuneo a 6 pieghe ciascuno collocati all’interno della cassa, alimentati da elettroventilatore con possibilità manuale (azionamento a corde).

Nessuna epigrafe.

Elenco degli elementi interamente ricostruiti nel restauro:
- Parte inferiore, fianchi e soffitto della cassa.
- Catenacciatura del somiere maestro (quella relativa al somiere della prima ottava del Principale Bassi è, invece, originale).
- Quadro fonico e comandi dei registri.
- Pedaletto per il solo inserimento del Ripieno.
- Tremolo (si conserva però anche l’originale, non riutilizzato per i gravissimi danni da tarlo e la grave marcescenza delle sue parti lignee).
- Crivello.
- Tutte le canne dei Tromboncini Bassi e Tromboncini Soprani.